Elena della nebbia

Giulia e Patrizia interpretano il racconto di Roberta

Tempo di lettura: 15 minuti

Pubblicato il 14/08/2016

Un raggio di sole sporadico entrò dalla finestra e colpì direttamente la scatola che si trovava sul letto evidenziando il logo del marchio estremamente lussuoso, talmente lussuoso da far provare qualcosa di simile alla soggezione, Elena notò che la aveva lo stesso colore del copriletto e realizzò in maniera quasi inconscia che fosse una combinazione elegante.

Una libellula passò di traverso e si posò sul coperchio con fare noncurante e un che nei movimenti che appariva quasi sofisticato, come un decoro supplementare, un ulteriore colpo di ricercatezza, del resto da quando il suo matrimonio aveva cominciato ad essere organizzato, tutto era all'insegna dell'eleganza, certo non del lusso ostentato che i suoi suoceri avrebbero considerato estremamente volgare, ma dell'eleganza certamente si. 

 

autoscatto di Giulia
autoscatto di Giulia

Elena si spostò verso la finestra ed osservò con enorme piacere le foglie di acero rosso fuoco sui rami protesi e le foglie giallo oro già cadute dagli alberi di tiglio che si alternavano agli aceri, le quali offrivano alla vista un magnifico tappeto aureo sul marciapiede di fronte, aveva sempre adorato l'autunno ed oramai provava quasi una fatica fisica a dover spiegare a tutti perché aveva deciso di sposarsi nella stagione che ognuno, a parte lei a quanto pare, riteneva triste e malinconica.

l'intervento con pennelli e colori di Patrizia a completare lo scatto di Giulia
l'intervento con pennelli e colori di Patrizia a completare lo scatto di Giulia

Quella stagione l'aveva sempre messa di buonumore e anche con il suo futuro marito, Flavio, aveva inizialmente avuto una piccola discussione in merito.

Aveva sempre sognato di sposarsi in autunno e voleva veder realizzato questo suo desiderio, per quanto particolare potesse sembrare Flavio aveva

alla fine accondisceso senza troppi contrasti, l'amava e voleva solo vederla felice.

Da quando si erano conosciuti, due anni prima, la sua vita era cambiata, sarà banale ma si può dire che lui vivesse per lei e per vederla realizzata, decidere di sposarsi il 20 di ottobre non era assolutamente un problema, anche se la sua indole solare faceva fatica a comprendere una tale preferenza.

 

 

Elena si avvicinò al letto e decise di aprire la scatola, era un regalo di nozze ovviamente, biancheria per la casa, delle strane e bellissime lenzuola decorate con frutti di bosco, di colore beige e con una bordatura di un pizzo leggerissimo color fango, il tessuto era evidentemente seta, lesse il biglietto, e mentre lo faceva, ripensava distrattamente a tutto ciò che l'aveva portata a quel punto della sua vita.

autoscatto di Giulia
autoscatto di Giulia

Due anni prima si era recata a fare una vacanza-studio in Scozia, precisamente ad Aberfoyle, lì conobbe altri connazionali ed in particolare

ovviamente Flavio.

Si incontrarono in un pomeriggio piovoso e scuro nel quale si erano recati in escursione con il gruppo di studio nelle campagne circostanti, e mentre la guida spiegava loro le tradizioni locali, l'ancora radicatissima credenza nelle fate, l'abitudine di legare nastri sui rami degli alberi per esprimere desideri che quegli esseri sovrannaturali avrebbero dovuto poi esaudire, lei e Flavio si presentarono provando entrambi quel sospetto senso di familiarità che in genere previene l'innamoramento.

 

Non aspettarono neanche il ritorno in patria di ambedue prima di dichiararsi ufficialmente fidanzati e, appena tre settimane dopo, mentre Elena redigeva in Scozia la sua tesi di laurea basata appunto sulle credenze popolari scozzesi, Flavio era già tornato in Italia ed aveva già messo al corrente i suoi genitori della decisione di volerla sposare non appena si fosse laureata.

 

Al suo ritorno in Italia Elena si recò a conoscere i suoi futuri suoceri e fu lì che si rese davvero conto di aver trovato un uomo che molte delle sue amiche le avrebbero invidiato, oltre ad essere piacevole fisicamente, era intelligente, aveva un buon carattere ma era anche evidentemente, decisamente benestante.

 

I due anni successivi passarono in pratica tra l'approfondire la conoscenza reciproca e l'ultimo anche nell'organizzare il matrimonio, in un connubio di passione e precipitosa, gioiosa ansia che l'alchimia tra il loro incontro e la loro repentina decisione di sposarsi aveva creato.

 

Scoprirono di avere un carattere molto simile e compatibile, anche se i genitori di lui rimasero abbastanza perplessi dalla velocità con la quale

Flavio fece una scelta che doveva essere per la vita, si prodigarono al meglio per mettere in piedi uno degli eventi più importanti per la loro famiglia, del resto il suo futuro marito era il loro unico figlio e le dimostrarono sinceramente la loro disponibilità.

 

Guardando dalla finestra Elena continuava quasi ad ipnotizzarsi col moto delle foglie cadenti e ripensò anche al suo giorno della sua laurea, a quando esponeva e raccontava alla commissione di un oscuro reverendo vissuto nella seconda metà del '600, il quale aveva redatto una sorta di trattato sull'esistenza e le abitudini delle fate scozzesi, e nello stesso tempo, quel giorno mentre discuteva la tesi, in un angolo del suo cervello, quello che si trova sulla soglia tra conscio ed inconscio come un gatto acquattato, pensava a quanto si sentiva parte di quelle tradizioni e di quel mondo, a quante ricerche avrebbe dovuto ancora fare in merito, su un mondo che l'affascinava e di cui si sentiva parte fin da piccolissima, ma sapeva anche che una scelta era d'obbligo, che non avrebbe potuto continuare a vivere in Scozia e fare ricerche se voleva sposarsi, avrebbe dovuto lasciare quel mondo che l'attraeva e che adorava perché Flavio la stava aspettando fuori della porta con i suoi genitori, del resto però, pronti ad offrirle una vita davvero dorata, piena di attenzioni ed affetto e lei Flavio l'amava.

Dopotutto, concluse confusamente il suo pensiero mentre finiva di discutere la tesi ed osservava ormai distrattamente i membri della commissione, con il tempo, appena assestata un po' la situazione avrebbe potuto riprendere le sue ricerche.

Ricordò benissimo che quel giorno aveva in mano il libro che era stata la sua “bibbia” in quel periodo, “il regno segreto” di Robert Kirk, il pastore presbiteriano scozzese che aveva descritto secoli prima la vita quotidiana delle fate e l' esistenza estremamente ammantata di superstizione degli scozzesi, sia di allora, ma Elena ben sapeva, anche quelli di oggi, il parroco scomparso nel nulla una notte di tanti anni prima e che i locali credevano rapito dalle fate per aver divulgato i loro segreti.

Quando uscì dall'aula il libro le era caduto di mano e si era aperto, all'interno vi era un sottile segnalibro di filigrana metallica acquistato ad Aberfoyle che si piegò nell'impatto col suolo, nel tentativo di ridargli la forma originaria Elena lo vide spezzarsi tra le sue mani e un po' della primitiva superstizione degli scozzesi sembrava averla contagiata, un moto di inquietudine e di angoscia l'aveva assalita allora.

Ora ripensandoci e guardando la catasta di pacchi regalo che aspettava solo di essere aperto, avendo negli occhi le immagini della nuova casa nella quale sarebbe andata ad abitare e che aveva visitato quello stesso mattino, e l'amore che l'aspettava, ma soprattutto pensando alla vita serena che l'attendeva si sentì ridicola per essersi lasciata condizionare allora da quello che aveva visto come un presagio negativo, come un consiglio a cambiare idea.

Una seconda libellula era entrata nella stanza, volava in maniera decisa attorno a quelle che sarebbero state le scarpe da indossare alla cerimonia.

autoscatto di Giulia
autoscatto di Giulia

Elena decise di lasciare che esplorasse la stanza

insieme all'altra che era entrata in precedenza e si

sdraiò sul letto presa da una improvvisa e non prevista stanchezza.

Continuò a riflettere guardando il soffitto, evitando di puntare gli occhi sulla plafoniera, le avevano sempre fatto tristezza le plafoniere.

l'intervento con pennelli e colori di Patrizia a completare lo scatto di Giulia
l'intervento con pennelli e colori di Patrizia a completare lo scatto di Giulia

Ripensò all'albero di albicocco dove saliva da bambina e si ricordava di dialoghi frequenti tenuti tra i rami ma non ricordava esattamente con chi, per qualche ragione nella sua testa questo ricordo strideva con la lucidissima cucina di acciaio inox che l'aspettava nella sua nuovissima casa, pensò invece con languore alla casa di sua nonna, alle minuscole fragole che crescevano nel suo giardino e alla vite che si abbarbicava sulle persiane come ad abbracciare quella piccola dimora situata al limitare di un piccolo villaggio, e non riusciva a trovare loro una collocazione che fosse in sintonia col salotto col pavimento in parquet nero dove sarebbe andata a vivere, pensò alle gite al fiume ed ai ritorni a casa con addosso l'odore di erba marcia e a sua madre che l'immergeva nella vasca da bagno inorridita, pensò al pitosforo ed al melo che nelle sere d'estate prendevano vita attirando insetti col loro profumo ed allo stramonio che apriva le sue corolle bianche ed elegantissime solo quando il sole era definitivamente tramontato per chiuderle sdegnosamente quando sentiva che sarebbe risorto, all'alba del mattino seguente, il fiore delle streghe che aborre la luce.

Pensò anche all'albero di ciliegio, a quello di fico, ai sorrisi cristallini ascoltati all'improvviso al crepuscolo o nel pieno del mezzogiorno, senza mai chiedersi davvero da dove provenissero, e tutto sembrò diventare all'improvviso chiaro, una chiarezza fatta di ondivaghe e nebbiose certezze.

 

Stranamente non fu stupita quando si sentì chiamare, si alzò e scese dal letto senza trovare nulla di strano nel posare i piedi su un tappeto di umido muschio, si incamminò intrecciandosi automaticamente i capelli usando rami di edera per tenerli raccolti.

Sentiva un rumore come di piccole cascate, un profumo di pino e timo commisto all'odore della pioggia e un rombo di temporale in lontananza, ma soprattutto vide che si stava allestendo un matrimonio, evidentemente il suo.

Vennero a vestirla, molti si diedero da fare freneticamente per preparare tutto il necessario e in pochi istanti tutto fu pronto:

autoscatto di Giulia
autoscatto di Giulia

 

 

La sposa indossava finalmente un abito beige e bordeaux, l'acconciatura di edera e bacche rosse, in mano stringeva un bouquet di melagrane e alloro, l'autunno officiava la cerimonia, gli invitati si inebriavano col profumo della terra bagnata ed ondeggiavano abbigliati in veli colorati. Lo sposo non c'era, ma tutti sapevano che era presente in ogni singola foglia o frutto o goccia d'acqua.

Un banchetto di nozze era pronto sul greto del fiume, i primi invitati erano già seduti su accoglienti gusci di noce o sdraiati su amache di nidi di merlo, assaggiavano dei morbidi panini di farina di luna e

sogni perduti, un vino rosso veniva versato da eleganti decanter ricavati da rose non colte, e come sempre accade in quei banchetti, la tavola non si vuotava mai ma appariva sempre imbandita e colma.

Allucinazioni immaginative venivano distribuite da cavallette abbigliate col loro frac di color verde in eleganti piatti di ragnatela brinata accompagnate ad una mousse di crepuscolo , la torta nuziale troneggiava al centro, profumava di panna e di querce, di sottobosco e di crema e aveva il potere di cancellare i brutti ricordi o i ricordi belli che fanno male, a chiunque ne avesse assaggiato anche solo un po'.

l'intervento con pennelli e colori di Patrizia a completare lo scatto di Giulia
l'intervento con pennelli e colori di Patrizia a completare lo scatto di Giulia

La musica nessuno l'aveva mai udita prima ma tutti sembravano conoscerla, e allora tutti si adunarono al centro del prato e cominciarono a danzare e ancora danzare e ancora danzare....

 

Il giorno dopo Flavio si recò a casa di Elena, del resto mancavano solo due giorni al matrimonio e c'erano da mettere a punto gli ultimi particolari:

 

 

 

Suonò, lei non rispose.

 

Aprì con il duplicato delle chiavi in suo possesso, la casa era vuota, il letto intatto, sopra una scatola aperta, il coperchio in terra, due libellule uscirono dalla finestra, dirette verso il crepuscolo, si stava alzando il vento.

Flavio giurò fino a quando non fu molto vecchio, e si trovava a rievocare l'accaduto, di aver udito quel giorno in casa, una cristallina ma sommessa risata, ma di non averne potuto capire la provenienza e di aver pensato di essere stato tradito dalla propria immaginazione.

 

Di Elena nessuno seppe più nulla.

scatto di Giulia
scatto di Giulia


"Ti Racconto un'Emozione ..." è  ideato, realizzato e gestito da Ristorante La Cascina di Arona --- >>> http://ristorantelacascina.jimdo.com/

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L'autrice del racconto, ospite della rubrica "Ti Racconto un'Emozione ..."

Roberta Rocchetti è nata a Senigallia il 7 settembre 1965.

Dal 1990 vive a Corinaldo.

Si occupa da sempre di parapsicologia, e da qualche anno ha sviluppato un programma di counseling attraverso la simbologia archetipica dei Tarocchi.

Lo scrivere per lei è più un prolungamento del suo interesse e dei suoi studi in campo parapsicologico che un esercizio letterario in sé per sé.

E' sposata, ha due figli, ama molto la musica, in particolare l'opera lirica e tutto ciò che è arte, soprattutto quella di primo novecento. Ama gli animali ed è convinta che la bellezza dovrà necessariamente salvare il mondo.

 

Roberta è già stata nostra ospite nel 2015 con "Ciuffolino in scena!"

http://tiraccontounemozione.jimdo.com/la-pagina-degli-ospiti/ciuffolino-in-scena-di-roberta-rocchetti/

La fotografa, ospite della rubrica "Ti Racconto un'Emozione ..."

Giulia Bacchetta, classe 1992, di Arona

La mia passione:

nasce all'età di 15 anni circa, amo la fotografia e la grafica unendole in fotomontaggi che realizzano il mio mondo interiore. 

Tipologia fotografica: 

non sono specializzata in un particolare settore fotografico. Amo fotografare natura e paesaggi, persone, realizzare ritratti e autoritratti, rendendo il soggetto delle mie foto interessante e d'ispirazione.

La mia idea di fotografia:

ho una visione della fotografia come ''scatto che ferma il tempo'' un potere dell'uomo, secondo me, immenso, in grado di catturare istanti di vita e renderli immortali. La fotografia è qualcosa di molto speciale ed importante e molte, anzi troppe volte, viene sottovalutata e resa insignificante. Il mio obiettivo è quello di far capire che la fotografia è in grado non solo di fermare il tempo, ma anche di trasmettere emozioni e comunicare quasi quanto un libro aperto.

 http://giuliajuicina.wixsite.com/bacchettagiulia

 

L'artista della rubrica "Ti Racconto un'Emozione ..."

Patrizia Pollato nasce a Milano dove frequenta il 2° Liceo Statale Artistico e la Facoltà di Architettura.

Nell’82 avvia un laboratorio artistico dove sperimenta e affina diverse tecniche di decorazione creando oggetti, complementi d’arredo, trompe d’oeil in case prestigiose e decorazioni utilizzando i più svariati materiali (dalla pittura all’affresco, dalla creta al vetro, dalla stoffa alla seta, …) .

Nel ’94 si trasferisce a Nebbiuno dove tutt’ora prosegue la sua attività creativa e dove insegna discipline artistiche.

Visitare il suo laboratorio può dar modo di avere una visione completa del suo

“eclettismo” creativo.

http://patriziapollato.jimdo.com/

Roberta, Giulia e Patrizia hanno creato un'Emozione ?? ..... Diteglielo, lasciate un commento !!

Commenti: 30
  • #30

    ROBERTO Z. (giovedì, 31 gennaio 2019 13:23)

    SENSIBILITA', EMOZIONI E POESIA,...DAVVERO MOLTO BELLO E TOCCANTE !

  • #29

    Antonia (sabato, 27 agosto 2016 20:29)

    Fantastica interpretazione, complimenti!

  • #28

    Giada (sabato, 27 agosto 2016 15:58)

    Favoloso!!!

  • #27

    Fabiola (venerdì, 19 agosto 2016 22:21)

    Emozionante,interpretazioni artistiche da favola,complimenti!

  • #26

    Anna A. (giovedì, 18 agosto 2016 19:50)

    Splendido lavoro, brava Patrizia, Giulia e l'autrice del racconto Roberta
    F A N T A S T I C H E !!

  • #25

    Cristina (giovedì, 18 agosto 2016 12:34)

    Emozionate, molto brave davvero :-)

  • #24

    Giuliano Morosi (giovedì, 18 agosto 2016 12:09)

    Buongiorno, brave ... brave e belle, racconto fiabesco, immagini e ritocchi artistici divini, grandi emozioni, obiettivo raggiunto direi.

  • #23

    Flavia Vercelli (giovedì, 18 agosto 2016 00:27)

    Belle emozioni,mi piace questo modo di raccontare storie accompagnate da belle immagini

  • #22

    Barbara Lauria (mercoledì, 17 agosto 2016 21:09)

    braveeeeee che bel racconto

  • #21

    Alfonsina Cuffaro (mercoledì, 17 agosto 2016 20:56)

    Grazie

  • #20

    Daria Ferrario (mercoledì, 17 agosto 2016 20:55)

    Bella storia, originale e contemporanea...Grazie Sabrina

  • #19

    Carla Preti (mercoledì, 17 agosto 2016 19:44)

    le foto/tele le ho viste dal vero raccontate dalla signora Sabrina, ora ho letto il racconto; cose così belle, create con così tanto amore, passione e dedizione meritano di essere apprezzate da qualche rivista del settore artistico; mai visto un ristorante che nel suo contesto attrae e assembla più attività di natura artistica, creativa e ludica oltre alle normali mansioni di ristorazione, un elogio a tutti i partecipanti, complimenti.
    Carla

  • #18

    Luisa M. (mercoledì, 17 agosto 2016 16:04)

    Emozionante!

  • #17

    Katia Ruffo (mercoledì, 17 agosto 2016 12:42)

    Ciao Sabry, belloooooooooooo!! un sogno, complimenti!

  • #16

    Fausto (mercoledì, 17 agosto 2016 12:23)

    Ottimo lavoro, direi, sempre così, siete bravissime.

  • #15

    Pilieri Giovanna (mercoledì, 17 agosto 2016 11:22)

    Semplice ed emozionante, ottime artiste.

  • #14

    Marco P. (mercoledì, 17 agosto 2016 09:36)

    Bel lavoro, interpretazione magistrale, racconto romantico e sognatore, complimenti sinceri.

  • #13

    Emma (mercoledì, 17 agosto 2016 00:56)

    Emozionante!!!!!!
    Una favola con grande interpretazioni fotografica e artistica, mi piace molto, complimenti!

  • #12

    Sara Napolitano (martedì, 16 agosto 2016 23:17)

    Ciao Sabrina, come promesso ho letto e mi è piaciuto molto, il connubio tra racconto e immagini è delizioso, azzeccatissimo e come sempre sai scegliere con chi collaborare per creare belle emozioni.
    p.s. il sapone è fantastico, il problema alla pelle come per magia è sparito, ti adoro, un bacio grande e un abbraccio alle tue artiste, brave!

  • #11

    Emi (martedì, 16 agosto 2016 10:39)

    Che bel racconto, ho sognato ad occhi aperti, emozionante :-)

  • #10

    Lucia Fobello (martedì, 16 agosto 2016 09:54)

    Ciao artiste delle emozioni , che dire.......stupefacente!
    Racconto romantico , interpretazione sublime , un sogno!

  • #9

    Alessandra G. (lunedì, 15 agosto 2016 19:07)

    Brave brave brave, grandi emozioni e bellissime interpretazioni, per una quarto d'ora ho sognato ad occhi aperti, grazie.
    Ale

  • #8

    elena (lunedì, 15 agosto 2016 11:13)

    ciao !!!!!!! FANTASTICHE DONNE, GRANDI EMOZIONI!!!!!!!

  • #7

    Giuliana (lunedì, 15 agosto 2016 08:12)

    Come sempre gradevole il racconto e piacevolissime le immagini. Brave

  • #6

    Lucky (lunedì, 15 agosto 2016 00:00)

    Ma guarda un po' cosa ha combinato la Sabry ... si può avere il numero di telefono della modella ? :-)))))))
    A parte gli scherzi, complimenti, gran bel lavoro, sei un'ottima accentratrice, mettere insieme più cose con criterio e buon gusto non è da tutti, come tuo marito quando prepara e decora lo strudel, non è da tutti :-)))))))

  • #5

    Mary (domenica, 14 agosto 2016 19:35)

    meraviglia delle meraviglie,tutto d'un fiato mentre prendevo il sole,la mia amica Giulia è bellissima :-)

  • #4

    didi (domenica, 14 agosto 2016 16:35)

    bello

  • #3

    Ferrari Luca (domenica, 14 agosto 2016 16:29)

    Nuovo modo di raccontare una storia, da lettore dico che è un gran bel progetto.
    Come solito e per nulla scontato, le donne sanno stupire, sempre! Gran bella sinergia, complimenti!

  • #2

    Raffa Ella (domenica, 14 agosto 2016 15:50)

    Emozionata,tanto tanto...grazie

  • #1

    Eliana (domenica, 14 agosto 2016 15:26)

    Attendevo da tempo di leggere questo racconto emozionale, Sabrina l'ha così enfatizzato che non vedevo l'ora.
    Ottimo lavoro, lettura suggestiva, le immagini completate dalla pittrice sono incredibili, da sogno ... divina quella con il bouquet da sposa, le melagrana sono così vere!
    Complimenti a tutte, brave!